Scritto da Admin
19 Set 2008

Consigli per una condivisione virtuosa


Il marketing & communication manager moderno è chiamato a scegliere quali piattaforme adottare.
Negli ultimi due anni si sono alternate le mode più esotiche, da Second Life, a Myspace, al corporate blog. È la moda del momento infatti che influenza spesso le scelte manageriali, generando meccanismi per cui non vengono considerate le reali caratteristiche delle piattaforme che si introducono, ma la loro fama che in quel momento provoca un fenomeno per cui si sceglie uno strumento solo perché lo usano anche i concorrenti o perché se ne parla molto sui giornali. Inoltre i progetti basati su questi presupposti sono destinati a fallire e di conseguenza a generare un meccanismo perverso per cui l’alternanza tra mode e momenti sembra confermarsi dai continui e ciclici fallimenti e rilanci di altre novità digitali sul web.
La realtà è molto diversa, il Nuovo Web offre una solidità incrollabile se utilizzato correttamente.

Anche i bookmarks hanno un’anima
Se Second Life affascina la televisione perché finalmente ha qualcosa di televisivo da mostrare, altri efficientissimi strumenti sono meno televisivi e meno veicolabili attraverso i mediamente superficiali articoli dei giornali.
Tra questi ci sono i bookmarks condivisi; una categoria di strumenti molto potenti per portare conoscenza all’interno dell’azienda. Sono molti infatti i siti che possono essere utili ai dipendenti dell’azienda in quanto contengono informazioni relative ai suoi prodotti o semplicemente utili e funzionali per le varie “operations”. Tuttavia non è una pratica apparentemente così affascinante come un mondo in tre dimensioni o così “chiacchierabile” come l’apertura di un corporate blog con tutti i suoi rischi.

Archiviare per condividere, sempre e ovunque
Per anni non si è andati oltre le opzioni standard offerte dal browser, poi grazie alla crescita dei servizi online based sono nati i primi tools di bookmark condivisi. Ovvero piattaforme online su cui ospitare i propri bookmarks che, unite ai relativi plugin che ne semplificano l’inserimento, hanno trasformato il modo in cui si archiviano i siti preferiti. Google occupa come al solito il ruolo centrale con i suoi www.google. com/bookmarks/, che rendono possibile l’archiviazione e la condivisione online dei “preferiti”.
Ma ci sono servizi omologhi come Mybookmarks.com, Murl.com, spurl.com, blummy.com o l’italiano favoriti.it.
Tutti permettono di archiviare i links aziendali per poi accedervi da qualunque computer connesso a internet e quindi da qualunque postazione/dipendente.
Dal punto di vista dell’ azienda la condivisione dei siti preferiti apre a nuove possibilità di condivisione della conoscenza, obiettivo sempre più presente nelle next strategies delle grandi imprese. Con questi strumenti, come spesso accade, dal punto di vista pratico le cose si fanno ancora più semplici. Basta creare un account presso uno dei web- sites citati in precedenza e poi fornirlo a tutti i dipendenti.
In questo modo chiunque avrà la possibilità di accedere agli stessi bookmarks e alle relative categorie o etichette con cui sono organizzati. Qualunque informazione troverete in rete relativa all’azienda o ai suoi prodotti potrà essere facilmente raggiunta anche da altri. Un altro passo avanti nella trasformazione dell’impresa 4.0, come sempre a costo zero e con grande facilità d’adozione.

Il problema della governance
Come in altri casi simili si pone il problema della governance. Chi gestisce il cambiamento? Chi ne è responsabile? Chi lo abilita tecnicamente?
È necessaria una profonda ristrutturazione dei mandati, affinché sia istituito un responsabile della “condivisione interna”, che favorisca l’introduzione, in questo caso dei bookmarks condivisi, al fine di aumentare l’efficienza e migliorare i processi di knowledge management.

Fonte: ADVertiser