Scritto da Admin
18 Giu 2008

Etica e responsabilità sociale, oltrepassare il mecenatismo.


I consumatori manifestano una crescente attenzione alla dimensione etica e sociale dell’agire d’impresa. A questa diffusa sensibilità hanno concorso gli scandali finanziari ce hanno coinvolto alcune grandi aziende italiane ed estere. Ma questo mutamento ha motivazioni più profonde e durevoli che derivano da un’evoluzione culturale che è destinata a rappresentare per le imprese un nuovo e decisivo terreno di confronto. Nel corso degli anni è infatti divenuta sempre più elevata la sensibilità dei cittadini verso le componenti “sociali” del proprio benessere: la qualità ambientale, la sicurezza e la coesione sociale, l’etica dei comportamenti collettivi. E poiché le imprese vengono percepite come attori i cui comportamenti sono determinanti, oltre che per il benessere economico della società, anche ai fini della qualità sociale e ambientale del vivere collettivo, al riconoscimento di un’elevato livello di potere si accompagna un altrettanto elevata domanda di responsabilità.

Ma quali significati attribuiscono i cittadini e i consumatori alla “responsabilità” di un’impresa?

Le indagini più recenti su questo tema mostrano che, agli occhi dei consumatori, la Corporate Social Responsability non è mai riducibile ad un comportamento paternalistico o filantropico nei confronti delle comunità di appartenenza o delle fasce deboli. Le “buone azioni” nei confronti della società e dell’ambiente vengono pienamente apprezzate solo quando appaiono coerenti con la più generale strategia che ispira l’impresa in tutti i suoi comportamenti. La Csr è oggi un concetto che comprende una molteplicità di dimensioni.

Si possono distinguere almeno tre livelli.

Le “responsabilità primarie”. quelle che in buona misura coincidono con il rispetto delle norme che regolano il comportamento di un’impresa: garantire la qualità e la sicurezza dei prodotti, assicurare che i propri processi produttivi non danneggino l’ambiente, adempiere ai propri obblighi fiscali, trattare con correttezza ed equità i dipendenti. Il rigoroso rispetto della legalità è un ambito su cui un’azienda non può costruire un vantaggio competitivo rispetto la concorrenza ma è un prerequisito minimale da cui non può prescindere se vuole evitare i gravi danni alla propria reputazione che possono derivare da una pur sia occasionale inadempienza.

La responsabilità sociale

La “responsabilità sociale” comprende tutto ciò che un’impresa fa, andando oltre quanto prescritto dalle leggi, per creare valore per i propri stakeholder. E’questa un’area di impegno “attivo” che va oltre il rispetto degli standard minimi e che, dunque, comprende l’impegno costante a migliorare la qualità dei propri prodotti e del proprio servizio, la riduzione al minimo dell’impatto ambientale dei propri processi produttivi, il miglioramento del benessere dei propri dipendenti, l’impegno a favore dell’ambiente e delle comunità dove l’impresa opera.

Il livello “culturale”: comprende i valori che guidano l’agire quotidiano dell’impresa. E’ una dimensione sempre più importante agli occhi dei consumatori che mostrano di apprezzare le imprese che appaiono guidate da valori che vanno oltre la ricerca dell’efficenza e del successo sul mercato. Nella cultura emergente il profitto risulta pienamente legittimato solo quando appare come il premio per una qualità davvero “totale” che comprende, oltre all’eccellenza di prodotto e di servizio e a un “good value for money”, anche dimensioni etiche, sociali e culturali. Dal punto di vista del consumatore responsabilità culturale significa innanzitutto rispetto dei valori umani essenziali: attenzione alle persone, correttezza ed equità nelle relazioni, trasparenza nella comunicazione. Viene molto apprezzata, in tempi di globalizzazione e delocalizzazione, la relazione profonda e autentica con un territorio e con la cultura che questo esprime. E così pure il senso della continuità tra le generazioni che rende le imprese a guida familiare solitamente più apprezzate rispetto a quelle che sono governate da un manager anonimo e in continua mutazione. Il miglioramento della qualità della vita dei consumatori, la responsabilità consapevole delle generazioni future: sono tutte dimensioni che stanno oltre il successo economico, ma anche a quello certamente contribuiscono, e concorrono a dare alle imprese e a chi ci lavora una dimensione di “senso” nell’accezione letterale di direzione e di missione e dunque a fondere i valori primari dell’appartenenza per i dipendenti e della fiducia per i consumatori.

Fonte: Mark-Up