Scritto da Admin
19 Dic 2008

La location è temporanea


Primo passo in direzione di una strategia nuova: addio alle presenze monolitiche. Oggi la parola d’ordine di quanti vogliono aprire un pdv è “temporary”: spazi che compaiono e scompaiono in sei mesi, che da strutture appena accennate sono diventate negozi con tutti i crismi, anzi, aree in cui testare nuovi concept. Un esempio su tutti: il nuovo temporary store Benetton 012 che ha preso il posto dello Young Village Coin in Corso Vittorio Emanuele a Milano. Aperto per due mesi, presenta in anteprima assoluta la prossima collezione autunno/inverno 2008: nei 1500 metri quadri su due piani introduce il nuovo concept System, studiato per valorizzare le offerte delle due principali collezioni Baby e Kid, rispettivamente rivolte alla fascia new born e 1-5 anni, e 6-12 anni.

Un’atmosfera speciale e una serie di servizi dedicati fanno sentire i bimbi veri protagonisti: un hair stylist del team di Aldo Coppola cura il look degli under 12 con tagli e acconciature all’ultima moda; un personal shopper, vero consigliere di stile, guida mamme e bambini negli acquisti più adatti all’aspetto e alla personalità dei piccoli. La shopping experience è ulteriormente facilitata da un pratico touch screen che, grazie a una tabella di conversione, guida il cliente nella ricerca della “sua” taglia. E un test “Che tipo sei?” permette ai piccoli di definire il loro look e individuarlo all’interno del negozio. C’è inoltre un’area dedicata alla creazione di confezioni regalo personalizzate e uniche.

Ma oltre alle aziende, di recente anche il mondo dei servizi ha cominciato a farsi tentare dalla formula temporary: Gabetti e Equilon, per esempio, hanno sviluppato installazioni temporanee in cui parlare di case e mutui, con tanto di area bar e relax. E c’è anche un caso assolutamente peculiare che ben esemplifica come legare l’esperienza temporary alla diffusione duratura di un brand: si tratta di Gspot, una fabbrica di design contemporaneo nata a Milano nel 2007 dalla volontà di sperimentare nuove forme espressive, dando vita a oggetti di design e complementi d’arredo non convenzionali, inediti e rigorosamente Made in Italy.

La competenza progettuale e industriale deriva da un impulso imprenditoriale di Giovanardi SpA, azienda storica nel settore del materiale per la comunicazione nel punto vendita, cui si affianca il POLI.design, Consorzio del Politecnico di Milano, che collabora alla selezione dei designer e dei progetti. Gspot è stato presentato per la prima volta al pubblico scegliendo la formula del temporary shop a Milano in via Tortona 28 nei mesi di novembre e dicembre 2007, con l’obiettivo di creare “l’evento” e giocare sulla curiosità indotta dalla limitatezza temporale.

La scelta dello spazio non è stata casuale: zona Tortona ha ben rappresentato l’immaginario Gspot, una fabbrica, un laboratorio in continuo movimento di progetti innovativi e contemporanei. La collezione under33 è stata ideata con la volontà di dare spazio ai nuovi talenti del design italiano per creare una linea di oggetti caratterizzati da una forte personalità: sette giovani designer, di età inferiore ai 33 anni, con idee inconsuete hanno sviluppato una linea di oggetti e complementi d’arredo ironici e originali. “Crediamo – spiega Massimo Giovanardi, fondatore di Gspot – che i giovani con il loro entusiasmo e la loro spontaneità possano guardare la natura degli oggetti da una prospettiva diversa“. Entro primavera del 2009 Gspot amplierà le sue collezioni che, conclusa l’esperienza del temporary, continueranno a essere in vendita online sul sito www.gspotdesign.it in una perfetta integrazione tra, come dicono gli inglesi, “brick & click”.

Fonte: Advertiser