Scritto da Admin
19 Dic 2008

MOBILE MARKETING. BENVENUTI A MOBILANDIA


Cominciamo dai numeri: 3 miliardi di cellulari nel mondo contro un miliardo di Pc. I primi vengono usati, mediamente, per 12 ore al giorno. I Pc solo per quattro. Moltissime persone accedono a internet dal cellulare senza passare dal computer. Questo lo scenario, pertanto non sorprende quanto affermato da ABI Research, qualche tempo fa, in un suo studio analitico: a fine 2011 il mercato mondiale del mobile advertising sfiorerà un valore assoluto di 20 miliardi di dollari. Crescerà, dunque, il numero di aziende che investirà in campagne di marketing declinate con il telefonino perché strumento-principe per costruire la relazione con il cliente. I costi di navigazione si ridurranno, come pure le tariffe telefoniche e aumenterà la qualità della connessione, quindi i consumatori accederanno sempre più a Internet con il loro telefonino. Crescerà l’audience e inevitabilmente anche la domanda di servizi di mobile marketing.

Per quanto riguarda l’Italia, il nostro paese continua ad avere la più alta penetrazione sia di cellulari 3G ( 37%) sia di Smartphone ( 22,85%) rispetto a una media dei maggiori Paesi Europei – evidenzia una ricerca di comScoreM:Metrics – pari al 27% di 3G e al 13% per gli Smartphone. La maggioranza degli utenti Mobile italiani – sottolinea ancora la ricerca – usa prepagate e tariffe a consumo. Nel primo quadrimestre di quest’anno più dell’86% degli utenti italiani ha scelto la prepagata e il 7,7% l’abbonamento. Nel resto dell’Europa gli utilizzatori di prepagate e tariffe a consumo tendono ad avere bassi livelli di utilizzo del mobile, ma questo non accade in Italia. Nella ricerca “Il Mobile diventa Web e il Web diventa Mobile” della School of Management del Politecnico di Milano si fa riferimento ad alcune trasformazioni strutturali che hanno assorbito attenzione e risorse di molti player della filiera. Due, in sostanza, secondo il rapporto 2008 del politecnico milanese, sono stati i cambiamenti fondamentali.

Il primo, riguarda l’evoluzione del ruolo delle Telco, sempre più orientate a svolgere il ruolo di abilitatori dell’offerta di terze parti piuttosto che di diretti retailer di Mobile Content. Si tratta però di un passaggio che richiede un certo tempo di assestamento e la messa a punto di un ecosistema complesso: politiche di pricing sul traffico dati, logiche di gestione del Mobile Site, etc. L’altro cambiamento riguarda il paradigma Mobile Internet/Web che ovviamente genera impatti enormi sul mondo del Mobile Content per quanto riguarda la creazione di nuovi ambienti tecnologici, ma anche nuovi players come le gradi società del web e dell’IT. Quindi, nuovi modelli di business basati sulla pubblicità e sul traffico dati.

Il web diventa mobile
Nel 2007 le grandi Web Company globali sono entrate pesantemente nel mercato dei Mobile Content, spingendo il paradigma del Mobile Internet-Web. “Questi player hanno introdotto nel mondo del mobile – ha scritto Andrea Rangone, Coordinatore degli Osservatori ICT & Management della School of Management del Politecnico di Milano e in particolare Responsabile Scientifico dell’Osservatotorio Mobile Content – le piattaforme tecnologiche del mondo Pc-centrico e di internet in particolare e stanno spingendo verso un modello di business advertising based, modello che potrebbe, per alcune tipologie di contenuti e servizi, ben affiancarsi al modello premium, che continuerà comunque a svolgere un ruolo chiave in ambito Mobile”.

Una strategia basata su una forte integrazione tra il mondo Mobile e quello Web che fa leva sul significativo portafoglio di core asset che dispongono: l’ampia customer base, il brand, il portafoglio di contenuti e di servizi, le applicazioni, le competenze tecnologiche, la dimensione globale.
“Nei confronti degli altri player dell’ecosistema Mobile – ha rilevato ancora Rangone – le Web Company stanno stringendo accordi di partnership contemporaneamente sia con le Telco, per mettere loro a disposizione i propri contenuti e servizi con l’intento principale di ottenere un’elevata visibilità sui loro Mobile Portal, sia con i Produttori di terminali, per pre-installare nei device i loro client Mobile. Questi accordi stanno generando una “delicata” situazione di coopetition, i cui sviluppi strategici non sono semplici da prevedere”. Sia per penetrazione sulla popolazione, sia per diffusione di terminali 3G, l’Italia è prima in Europa e molto avanti anche rispetto agli Stati Uniti.

“Questo primato – ha sottolineato Filippo Renga, Responsabile della Ricerca sul Mobile Content – fa sì che per le società italiane si prospettino importanti prospettive di internazionalizzazione, in parte già colte in parte ancora da cogliere. Crediamo quindi che dalle scelte e dalle linee guida che si intraprenderanno nel nostro Paese possa nascere il modello di business di riferimento per il settore. I nostri dati dimostrano che il comparto del Mobile Content si trova di fronte a una importante svolta, dal momento che i cambiamenti in atto soprattutto in ambito Mobile Internet-Web, Mobile 2.0 e Mobile Advertising stanno modificando il paradigma stesso del settore.

L’effetto immediato è un periodo di transizione caratterizzato da luci e ombre e da forti contraddizioni, in attesa che il mercato, le tecnologie e la struttura dell’offerta trovino un nuovo punto di incontro, alla luce dei profondi mutamenti in corso”. Il primato italiano, in questo settore, è stato ampiamente riconosciuto anche da organismi internazionali come il Mobile Entertainment Forum (MEF).

L’Italia è leader mondiale in questo mercato – ha detto Andrew Bud, Presidente del MEF – un successo paragonabile, nelle sue dimensioni globali, a quello della pubblicità su internet. Questo successo si è basato e si baserà sempre di più sulla fiducia che l’utente può nutrire nella trasparenza, nell’affidabilità e nell’innovatività dell’offerta. Siamo in un momento di transizione in cui queste qualità vengono messe alla prova in molti paesi, con conseguenti riforme regolamentari. Inoltre, il problema del livello e della trasparenza dei costi del traffico dati non si risolve solo con un approccio “flat-rate” ma andrà affrontato in maniera più universale, immediata e sostenibile.”

Mobile social network
Sarà l’innesco per un altro boom nell’ambito Mobile. Per una parte di audience sempre più in crescita – rileva ancora la ricerca di comScore M:Metrics – i siti di Social networking stanno diventando una parte importante. Quasi tutti i siti online di Social Networking hanno aggiunto la possibilità di connettersi alle communities tramite Mobile. È infatti possibile accedere ai profili e condividere contenuti in mobilità. Ancora, un recente report ABI Research valuta che nei prossimi 5 anni oltre 140 milioni di persone accederanno a social network tramite cellulare, dando luogo a ricavi per servizi su abbonamento stimati in circa 410 milioni di dollari entro il 2013.

“Due saranno i fenomeni dirompenti che attrarranno consistenti investimenti sul Mobile – dice Lucia Predolin Head of Corporate Marketing e PR di Buongiorno – il Mobile Social Network, ovvero l’utilizzo del cellulare per la gestione delle reti sociali e il Mobile Marketing. Per quanto riguarda il primo, Buongiorno ha lanciato Blinko il primo social network italiano disegnato per il cellulare. Noi siamo convinti, e molti nostri partner ci danno ragione, che la formula del social networking attraverso il cellulare che avrà successo sarà quella proposta da chi conosce il cellulare come le aziende italiane. Buongiorno è dunque pronto per evolvere dal ruolo di leader mondiale nel settore del mobile entertainment a quello di leader mondiale nel Mobile 2.0 entertainment. Da un punto di vista business, ciò comporta puntare a un mercato rappresentato dalla comunità di utenti che usano il Social Network dal mobile che dovrebbe raggiungere i 140 milioni di persone entro il 2012, un mercato ampio dove i dispositivi mobili di accesso ad internet tenderanno a prevalere molto rapidamente su quelli PC”.

Fonte: Advertiser